literature

THE CLUB OF BLACK WIDOWS. Capitolo 11

Deviation Actions

Cristineorkan's avatar
Published:
365 Views

Literature Text

Mr. Motherfucker entrò in casa e si trovò davanti una scena che mai più pensava di vedere. Toyboy aveva spinto Sweety contro un muro dell'ingresso e la stava baciando tenendole le braccia bloccate contro la parete. Quando si accorsero dell'arrivo di Mr. Motherfucker, Toyboy lasciò la presa e scappò via. Sweety rimase appoggiata al muro con un espressione stupita sul volto.
"Che succede? Vi ho interrotto?".
"No, Mr. Motherfucker, non hai interrotto nulla. In realtà non ho capito nemmeno io cos'è successo. Toyboy mi ha baciato così, all'improvviso. Non l'aveva mai fatto prima".
"Ha un concetto un po' particolare di coccole".
"Ho paura che sia per colpa mia".
Mr. Motherfucker sorrise. "Dovresti prenderlo da parte e dargli un paio di spiegazioni, mi sembra che Toyboy sia un po' confuso ultimamente".
"Hai ragione...".
Il campanello di casa suonò improvvisamente.
"Un cliente? Ma non riescono a venire a trovarti a degli orari più decenti?" si lamentò.
Sweety sospirò. "Non sono una persona da frequentare alla luce del sole".
Mr. Motherfucker fece una smorfia e Sweety si allontanò verso il retro della casa. Lui se ne andò in cucina, sul piano cottura c'era una pentola con della pasta al ragù. Annusò il profumo del cibo estasiandosi un attimo poi si servì. Non si accorse subito della presenza di Toyboy che lo osservava dalla porta della cucina, quando si girò se lo trovò davanti all'improvviso.
"Ah, Toyboy! Ma hai deciso di farmi morire d'infarto sul serio!" esclamò facendo quasi cadere il piatto che aveva in mano.
"No, scusami, credevo che mi avessi sentito".
Mr. Motherfucker andò in sala da pranzo seguito da Toyboy, si sedette al tavolo e iniziò a mangiare mentre Toyboy si sistemava all'angolo opposto continuando a guardarlo con i suoi occhi chiarissimi.
"Che cosa c'è?" gli chiese ad un certo punto. Non gli piaceva essere osservato.
"Volevo chiederti una cosa...".
"Dimmi...".
Toyboy si guardò attorno come se fosse in imbarazzo. "Sweety mi ha detto che ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lei e io non ne sono capace...".
Mr. Motherfucker non voleva sapere dove voleva andare a parare Toyboy che sembrava sempre più imbarazzato.
"Che cosa devo fare?" gli chiese alla fine.
Mr. Motherfucker ci pensò su prima di rispondergli. "Forse dovresti cercare di essere un po' più autosufficiente, dipendi da lei su tutto e questo molte volte le pesa".
Toyboy abbassò la testa. "Non sono in grado di fare le cose da solo...".
"E se facessi a lei quello che di solito lei fa a te?".
"Ci ho provato prima...".
"Vuoi dirmi che Sweety ogni tanto ti sbatte contro il muro e ti bacia?" era un po' confuso, con lui era stata decisamente dolce, e per Mr. Motherfucker era stata una piacevole novità non dover usare i denti e le unghie a letto. Ma non voleva ripensare alla notte che aveva passato con lei, non davanti a Toyboy, sapendo che la nostalgia l'avrebbe sopraffatto. Gli mancavano i baci morbidi di Sweety e la sua pelle, ma le aveva fatto una promessa e voleva mantenerla.
"Sì, ogni tanto lo fa, poi mi guarda come... Non so, si aspettasse qualcosa da me...".
"Hai avuto ancora incubi?".
"Ultimamente no per fortuna".
Quindi Toyboy non aveva più avuto momenti di lucidità in cui tornava per un attimo se stesso.
"Potresti fare un gioco nuovo con lei..." Mr. Motherfucker sorrise, gli era venuta un'idea.
Toyboy lo guardò interessato. "Che gioco?".
Lui si sporse un po' sul tavolo con l'aria di un cospiratore. "Sei partito bene prima da quel che ho visto, potresti, per esempio, questa sera portare lei a letto e rimboccarle le coperte... Falle tu le coccole".
"Dici che potrebbe funzionare? Non l'ho mai fatto".
Non si ricordava proprio nulla. "Tu prova".
Toyboy rimase in silenzio per un po', poi si frugò in tasca dei pantaloni, tirò fuori un rotolo di banconote e lo mise sul tavolo. Mr. Motherfucker lo riconobbe subito, erano i soldi che lui aveva dato a Toyboy.
"Posso chiederti un favore?".
"Certo".
"Puoi comprare dei regali a Sweety?".
"Hai in mente qualcosa di particolare?".
"Beh, a lei piace il nero, il rosa e le cose che luccicano..."
"Quindi le compro degli abiti e dei gioielli".
"Sì per favore".
"Ok, non c'è problema, dovrei riuscire già ad andare domani".
"Grazie Mr. Motherfucker".
Lui prese i soldi e se li mise in tasca, domani mattina doveva far commissioni per il suo negozio e mentre era in giro poteva dedicarsi allo shopping.
Sweety tornò entrando in sala da pranzo. "Toyboy, che ci fai ancora in piedi?".
Scambiò un'occhiata con Mr. Motherfucker e si alzò in piedi. "Hai ragione, è tardi. È ora di andare a letto".
Sweety lo guardò incuriosita, aveva usato un tono che di solito non aveva. Toyboy le passò una mano attorno la vita costringendola a seguirlo fuori dalla camera.
Mr. Motherfucker li salutò con una mano. "'Notte ragazzi...".
Sweety ebbe solo il tempo di guardarlo con un espressione decisamente sorpresa prima di sparire su per le scale con Toyboy, lasciandolo da solo con i piatti da lavare.

Il freddo e la nebbia avevano deciso di non abbandonare Shroud quella mattina, Mr. Motherfucker sembrava un fantasma inquieto per le vie della città, alla ricerca di un regalo per Sweety. Aveva già sistemato tutte le commissioni per il suo lavoro e visto che non avevano funerali in vista, si era preso la mattinata per far compere. Si era fermato davanti alla vetrina di un negozio di gioielleria artigianale per vedere se c'era qualcosa che gli piaceva, ma non vide nulla che lo ispirasse quindi decise di passare agli abiti. Entrò in un negozio di intimo, uno dei suoi preferiti, con le vetrine rosse e nere e le tende in velluto alle vetrine. Avevano dei completi degni di una ballerina di Burlesque e sapendo quanto amasse i corsetti Sweety, decise di comprare qualcosa lì. Appena entrato si innamorò a prima vista di un completo viola funebre e nero che faceva bella mostra di sé su un manichino. Se lo immaginò addosso a Sweety, ma se ne pentì subito, ritrovandosi all'improvviso con la bocca completamente asciutta e il fiato corto. La commessa del negozio se ne accorse e gli si avvicinò.
Lui non le diede il tempo di dirgli nulla. "Voglio questo". Diede le misure di Sweety e aspettò che la ragazza lo servisse. Le prese anche delle calze nere e un chocker dello stesso colore del completo.
Come primo regalo era decisamente soddisfatto e si avvicinò alla cassa per pagare. Alzando lo sguardo verso la vetrina dietro al bancone rimase senza parole. Dall'altra parte della strada vide Margherita e Laura, avvolte entrambe in impermeabili neri e con un cappello in testa.
Non l'avevano visto essendo ancora dentro il negozio e da come parlavano fittamente sembravano entrambe parecchio nervose.
Sparirono dietro un angolo, Mr. Motherfucker pagò ed uscì intenzionato a seguirle. Arrivò all'angolo dove le aveva viste sparire, si stavano dirigendo verso una caffetteria frequentata dagli artisti della città. Strisciò vicino al muro e si sporse, le due donne entrarono nel locale in quel momento. Mr. Motherfucker si avvicinò abbastanza da poter gettare un'occhiata all'interno del locale. Le vide sedersi al fondo della caffetteria, in un angolo appartato dove c'erano altre due donne ad aspettarle. Era convinto che Margherita non frequentasse le signore della borghesia di Shroud, evidentemente o aveva mentito oppure erano frequentazioni nuove. Ma perché trovarsi lì, in un posto decisamente poco adatto alle loro altolocate reputazioni? Decise di entrare, da dove si erano sedute le signore lo avrebbero certamente visto ed era proprio quello che voleva
Aprì la porta della caffetteria facendo suonare il campanello che avvertiva i proprietari dell'ingresso di un cliente ed entrò come un gallo in un pollaio. Le donne appena lo videro sbiancarono, lui le guardò salutandole sollevandosi il cappello e sorridendo. Le conosceva tutte, sopratutto conosceva bene le loro camere da letto. Si sedette al banchino e ordinò un caffè con la cioccolata posando il sacchetto di carta con il regalo per Sweety ai suoi piedi.
Laura si alzò e lo avvicinò. "Che cosa ci fai tu qui?".
Mr. Motherfucker sorrise da lupo. "Potrei farti la stessa domanda non credi?".
Laura si guardò attorno nervosamente. "Vorrei che quest'incontro rimanesse tra noi".
"Hai qualcosa da nascondere Laura?".
"Non chiamarmi per nome".
"Ok... Perdonami, non volevo essere indelicato". Poteva trovarle un soprannome, come si usava da quelle parti, ma gli venne in mente solo la parola Slut.
Laura tornò a sedersi senza perderlo di vista, gli portarono il suo caffè che bevve con tutta tranquillità sentendosi gli occhi delle donne al tavolo puntati addosso.
Decise di salutarle prima di uscire così si avvicinò al tavolo. "Signore... Vi auguro buona giornata".
Le vide decisamente in imbarazzo ma non capì se era per il posto in cui si trovavano o per il fatto che lui se le sbattesse tutte e quattro.
Margherita vide il sacchetto che aveva in mano. "Hai fatto spese?".
"Ho preso un regalo".
"Un regalo? E' il compleanno di qualcuno che conosci?".
"Sì, è per una persona molto speciale che vedrò questa sera".
Le donne si rabbuiarono all'improvviso, lui sorrise, era quello che voleva.
"Quindi sei occupato questa sera, e per questo che non rispondi al telefono" gli disse Laura.
"L'ho dimenticato a casa come al solito. E sì, questa sera sono occupato. Vi auguro una buona giornata".
Si allontanò lasciandole al loro tavolo, era stupito del fatto di averle trovate tutte insieme, quattro vedove che se potevano piantarsi dei coltelli nella schiena a vicenda l'avrebbero fatto e ora sedute allo stesso tavolo. No, non ci credeva, avevano in mente qualcosa e fu il suo ultimo pensiero mentre usciva dal locale.
Quella mattina continuò a fare shopping. Trovò una splendida e sontuosa collana di perle e un abito da sera in raso stile anni 50 che addosso alle curve di Sweety sarebbe stato d'incanto e se ne tornò al lavoro sperando che quella giornata passasse in fretta.
Mr. Motherfucker discovers a plot by chance, perhaps Soup was not wrong ...
© 2012 - 2024 Cristineorkan
Comments0
Join the community to add your comment. Already a deviant? Log In